Il 6 maggio il professore in musica d’autore Alberto Visconti è salito nuovamente in cattedra all’Espace Populaire di Aosta per dare la terza lezione sui grandi maestri della canzone d’autore. Dopo un anglofono (Leonard Cohen) ed un francofono (Georges Brassens), è toccato al principe dei cantautori italiani: Francesco De Gregori.
«Ne ha scritte anche di brutte– ha spiegato il cantautore valdostano- ma le sue canzoni belle sono perfette: sembrano partorite da un posto dove non c’è tempo né spazio e hanno l’ineffabilità della musica popolare. E, poi, ha reso bellissimo l’uso dell’italiano nelle canzoni, senza nessun scimmiottamento dell’inglese. Al punto che non è tanto importante che “Buonanotte Fiorellino” sia copiata da “Winterlude” di Bob Dylan, quanto, piuttosto, che la copia è molto più bella dell’originale.»
A dirlo è uno che con “L’Orage”, il gruppo valdostano di cui è “team leader”, ha mostrato di averne assimilato la lezione, soprattutto per il forte legame con la musica popolare che il più raffinato degli autori italiani da sempre coltiva. Ha influenzato anche le tue canzoni?, gli abbiamo chiesto. «Sicuramente, perché da ragazzo l’ho ascoltato tantissimo. Anche se non sono riuscito a copiarlo, come lui ha fatto con Dylan. Lo ripropongo anche perché in questo periodo, forse per snobismo, i giovani cantautori italiani non lo citano tra le fonti, preferendo risalire a Dylan fingendo di non aver digerito quella minestra già rielaborata da Francesco.»
“Evitando accuratamente le hit” (ma “Rimmel” l’ha cantata), all’Espace Visconti ha fatto un excursus sul De Gregori “minore”, quello che lo stesso cantautore romano frequenta poco, quello di di canzoni come “Due zingari”, “Bene”, Stella stellina”, “Il Signor Hood”, “Ultimo discorso registrato”, o, per venire ad anni un po’ più recenti, del cd “Prendere e lasciare”(“Un guanto” e “Battere e levare”) o “Amore nel pomeriggio” (“L’aggettivo mitico”). «Sono le canzoni un po’ strane che mi piacciono e vengono bene con chitarra e voce», ha precisato.
Prosegue, intanto, frenetica la sua attività con “L’Orage”. Sono, infatti, ancora in corsa per entrare tra i finalisti di “Musicultura” (li si può votare sul web http://www.facebook.com/musicultura o digitando il codice 09 allo 899.03.03.36). Nonostante, poi, le avverse previsioni meteo, il 30 aprile, a Cervinia, sono riusciti a terminare le riprese del video di “Fa bene giugno”, il nuovo singolo che sarà presentato il 12 maggio da Giancarlo ai Murazzi di Torino. «Alle 7 del mattino il cielo si è aperto– ha raccontato-per cui abbiamo tirato giù dal letto i piloti dell’elicottero e della mongolfiera e Marco Ponti ha fatto le riprese in volo. Appena in tempo, perché non abbiamo fatto in tempo a posarci, che, a mezzogiorno, è scoppiata una bufera di neve.»