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Cantautori

ALBERTO VISCONTi vince, a Cuneo, il SANRITO FESTIVAL 2021

ALBERTO VISCONTI e MAURICE BATHIA

<Lo ammetto, il principale motivo per cui sono venuto al festival di Sanrito è stato riuscire a vincere la statuetta del Carlos desnudo>. Parole di Alberto Visconti che la sera del 6 marzo ha sollevato la statuetta di resina che riproduce Carlos Cid Esposito, il patron della versione cuneese alternativa al festival di Sanremo di cui il cantautore valdostano ha vinto la settima edizione con la canzone “Welcome refugees”, interpretata con il migrante senegalese Maurice Bathia.

Come tradizione ,la finale dell’edizione 2021 si è svolta, il 6 marzo, in concomitanza col Festival di Sanremo, venendo trasmessa in diretta streaming dall’Auditorium Varco di Cuneo, trasformato in uno studio televisivo, per raggiungere gli spettatori collegati a pagamento (117 dei quali avevano diritto ad accedere al voto popolare).

“Welcome Refugees” ha preceduto «Storia di un uomo qualunque» del cantautore bellunese Paolo Vaccaro e «Bovarismo» della catanese Anna Castiglia.

Su un ritmo africano, Visconti, team leader de “L’Orage”, racconta di un viaggio di migranti nel mare Mediterraneo ammassati su un gommone <per sfidare la sorte…dopo fango, tanto fango, da lasciarci le gambe>. Arrivati, poi, in Italia li aspetta <il sudore, l’odore, una fottuta vergogna è questo il prezzo da pagare per la gente che sogna, per trovarsi a faticare come schiavi nei campi, per trovarsi a supplicare per un pezzo di carta. E poi fregati, incastrati, come tanti fantasmi, sudati, piegati nell’orgoglio e nei figli, schiacciati e ripudiati da chi non ci conosce, ma protegge il suo timore con un muro che non ci fermerà>.

Un “cammino dell’inferno” che conosce molto bene Maurice Bathia, il senegalese che ha condiviso con Visconti il palco, con interventi in francese, lingua Bambara del Mali e Mandika del Senegal. Partito dal Senegal nel 2013, oggi abita a Torino con la moglie. A Cuneo rappresentava il Coromoro, formato nel 2014 a Ceres, nelle Valli di Lanzo, insieme ad altri sei giovani africani richiedenti asilo.

<Grazie agli italiani della MorusOnlus ed al Coro in Italia mi sono sentito a casa. Lo so è un parolone, ma è così. Qui ho imparato l’italiano e il piemontese, ed ho avuto la conferma di come la musica riesca ad abbattere le frontiere ed eliminare le differenze di lingua e colore della pelle>.

Visconti ha, invece, espresso la speranza che la canzone <sia un piccolo tassello per un invito ad incontrarsi, a conoscersi, a condividere esperienze. Perché siamo esseri umani che facciamo insieme un cammino>. Ha, inoltre, dedicato la vittoria a due amici e colleghi prematuramente scomparsi: il frontman della Bandabardò, Enrico «Erriquez» Greppi (morto il 14 febbraio) ed il bassista Marco «Mammo» Inaudi, uno dei quattro musicisti cuneesi che avevano perso la vita in un incidente stradale a Brescia giusto 5 anni prima, il 6 marzo 2016.

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