E’ stata una strana coppia quella che la sera del 24 marzo è salita sul palco del Teatro Splendor di Aosta per uno Spanish Recital inserito nel cartellone della Saison Culturelle.
Lei, minuta, era l’ottantacinquenne messicana María de la Luz Tena Álvarez, in arte Lucero Tena. Virtuosa di nacchere, dopo che, trasferitasi in Spagna nel 1958, è stata a lungo anche una straordinaria “bailaora” di flamenco.
Lui, alto e palestrato, era invece il quarantanovenne arpista francese Xavier de Maistre, omonimo del celebre scrittore sabaudo, di cui è bis nipote in quanto discendente del fratello Joseph. Già arpista dei Wiener Philharmoniker, De Maistre è ora solista acclamato in tutto il mondo.
Due personalità forti, due generazioni diverse, accomunate, però, dalla ricerca di intrecci inediti e inesplorate sonorità strumentali. Ne è nato il progetto “Serenata Española”, che, registrato nel 2018 per Sony Classics, è diventato un successo discografico. Xavier De Maistre vi ha ritagliato per Lucero un non convenzionale ruolo solista in trascrizioni di opere di autori spagnoli attivi tra la seconda metà del Settecento e la prima del Novecento che hanno costituito la scaletta del concerto aostano.
Al primo periodo appartengono Mateo Pérez de Albéniz e Antonio Soler, di cui si sono ascoltate le trascrizioni per arpa delle Sonata in re maggiore op. 13 e Sonata in re maggiore R. 84.
Gli altri autori in programma risalivano, invece, al periodo d’oro della musica spagnola, sviluppatasi a contatto con l’ambiente parigino dei decenni a cavallo tra Ottocento e Novecento. Ecco, quindi, le trascrizioni per arpa dei “Valses poéticos” di Granados e della Suite spagnola n.1 di Albéniz che annovera brani resi celeberrimi in veste chitarristica, come “Granada” e, soprattutto, “Asturias”.
Meno scontata è stata, invece, la trascrizione per arpa del “Recuerdos de la Alhambra” di Francisco Tárrega, celebre studio sul tremolo composto per chitarra nel 1896, e “Viejo Zortzico”, una danza del compositore basco Jesús Guridi ispirata al folklore dei Paesi Baschi.
In un programma dedicato alla Spagna non poteva mancare Manuel de Falla, che ha chiuso il concerto con la celebre “Danza spagnola n.1” dall’opera “La vida breve”, dove si sono esaltati i prodigi ritmici e la presenza scenica delle nacchere di Lucero Tena.
Quest’ultima ha impugnato per la prima volta le nacchere ad appena quattro anni. Continua a farlo, dopo che con il suo virtuosismo ha dialogato con chitarristi e pianisti e le più importanti orchestre sinfoniche dirette da musicisti come Mstislav Rostropovič e Rafael Frühbeck de Burgos. Con la sua simpatia ha entusiasmato il pubblico aostano, come da anni fa in giro per il mondo e sul web, dove il video YouTube della sua esecuzione de “La boda de Luis Alonso”, diretta nel 2007 dal maestro Enrique Garcìa Asensio, ha totalizzato quattordici milioni di visualizzazioni.