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Appunti di viaggio

APPUNTI DI VIAGGIO (34) – Il mio GIAPPONE (2023)

TOKYO– Panorama notturno dai 203 metri di altezza del 45° piano del Palazzo del governo metropolitano di Tokyo. Dopo il caos ordinato di qualsiasi giornata, la cittá più grande del mondo sembra animarsi veramente di notte, esaltando la sfrenata energia e lo spirito creativo.

TOKYO– Ho alloggiato a Shinjuku, il quartiere che non dorme mai, dove la notte si viene storditi e abbagliati da musica e luci. A Shinjuku vita notturna e divertimento si concentrano a Kabukicho, storico quartiere a luci rosse. Particolare Golden Gai, una zona caratterizzata da vicoletti illuminati da lanterne con centinaia di bar minuscoli in grado di ospitare pochissimi clienti: da 5 a 10. La specialità dei locali del Golden Gai sono gli yakitori, piccoli spiedini di carne (di solito di pollo).

TOKYO– Nella piazzetta fuori dalla stazione di Shibuya c’è la statua del cane Hachiko. Fu eretta nel 1934, l’anno prima della sua morte, dopo che per quasi dieci anni si era recato tutti i giorni ad aspettare invano l’arrivo e la partenza alla stazione del suo padrone, l’agrononomo Hidesaburō Ueno, morto per ictus nel 1925. Simbolo di affetto e lealtà, viene ricordato con una cerimonia l’8 marzo di ogni anno, anniversario della sua morte.

TOKYO- Circondato da un immenso bosco con 100.000 alberi donati da varie città Giapponesi, c’è il santuario Meiji Jingu dedicato all’imperatore Meiji e all’imperatrice Shoken, che guidarono il Giappone durante la rapida modernizzazione nella seconda metà del 19esimo secolo. Se sì è fortunati, la domenica mattina si puó assistere ai sontuosi matrimoni tradizionali scintoisti, con la sposa che indossa un kimono tutto bianco e lo sposo con un mantello haori decorato con l’emblema di famiglia e l’hakama.

TOKYO– Il quartiere Harajuku è il cuore della cultura giovanile e delle nuove tendenze. Il centro nevralgico del quartiere si sviluppa attorno a Takeshita Dori, lungo viale che pullula di negozietti di abbigliamento e accessori, boutique vintage, fast food e stand gastronomici per giovani. Alcuni sono “negozi antenna”, che testano l’interesse degli acquirenti per certi prodotti. Nel fine settimana si ritrovano a Harajuku bande di cosplayer. 

TOKYO– Grazie alla tecnologia digitale, gli artisti del team Lab Planets TOKYO DMM.com realizzano opere che dissolvono i confini tra l’opera e lo spettatore, ma anche tra questo ed il mondo. Come questa, in cui ho fluttuato nel Paradiso perduto dei fiori. Oltre che a Tokyo, l’esperienza si puó provare in altre cinque città giapponesi.

TOKYO– Costruito nel 628, quello di Sensoji è il tempio buddista più antico di Tokyo. Si trova nella zona di Asakusa e per accedervi si deve oltrepassare la millenaria porta Kaminarimon (la porta del tuono), simbolo stesso di Asakusa. Lo affianca una pagoda a 5 piani.

TOKYO– Dal fiume Sumida, accanto alla Tokyo Sky Tree (la torre delle telecomunicazioni di Tokyo che coi suoi 634 metri di altezza domina la città), si nota un palazzo che ha sul tetto una struttura dorata. Il palazzo è l’Asahi Super Dry Hall che è uno degli uffici della famosa birra giapponese Asahi, e Philippe Stark ha chiamato la sua opera “flame d’or” , perchè sarebbe “burning heart of Asahi beer” (ma i giapponesi più volgarmente la chiamano la cacca dorata). A fianco si trova la Beer Hall (anch’esso opera di Starck), palazzo che non a caso ha la forma di un bicchiere di birra.

TOKYO– Nella baia di Tokyo c’è ODAIBA, una grande isola artificiale popolare meta turistica per gli abitanti di Tokyo ed i turisti che amino fare shopping. Tra le attrazioni principali c’è questa riproduzione, alta 18 metri, di Gundam Unicorn uno dei protagonisti della serie animata iniziata nel 1979. Robot antropomorfo da combattimento, è entrato nell’immaginario collettivo giapponese con francobolli commemorativi e modi dire. “Perché continui a combattere?” “E’ l’unico modo che conosco per vivere…”.

TOKYO– Nel quartiere Ginza c’è il Kabuki-za, il tempio del teatro Kabuki a Tokyo. Il Kabuki è una forma classica di teatro giapponese, che mescola recitazione, danza e musica. Le compagnie, formate da soli uomini, mettono in scena spettacoli che mi sono sembrati un incrocio tra la sceneggiata napoletana e lo Charaban valdostano. La lunghezza (anche 4 ore, al punto che prima dell’ultimo atto si mangia in teatro) ed i ritmi molto lenti, consigliano di comprare i biglietti per singoli atti.

TOKYO– Processione dell’Hikawa Shrine’s mikoshi per la festa scintoista Akasaka Hikawa Matsuri. 

TOKYO– In zona Shibuya c’è un meraviglioso ristorante di pesce: il Kaikaya By the Sea. A parte la qualitá e l’abbondanza delle porzioni servite, c’è l’entusiasmo caciarone dell’estroversa famiglia Tange che lo gestisce: papà Teruyuki, la moglie Michie ed il figlio Shojiro. Consigliatissimo. Anche da ospiti illustri come Dave Grohl. Da gustare, in particolare, il Sashimi coi pesci del giorno.

TOKYO– Il parco più famoso di Tokyo è UENO. Contiene anche lo Zoo più antico del Giappone, che risale al 1882. Ospita più di 3000 animali di 300 specie, tra questi, dal 1972, i Panda Giganti. Vicino allo zoo dimorano moltissimi senzatetto, condizione che non risparmia nessuno: intellettuali, insegnanti, poveri, ricchi. Organizzati in campi o isolati. In un Giappone lanciato come un treno in corsa, sono rimasti indietro, schiacciati dal peso del progresso.

LE IDOL – L’ossessione per la donna-bambina è un fenomeno molto diffuso in tutto il Giappone. Viene commercializzato nelle migliaia di ragazzine che si vedono nei concerti, ma anche nei locali gastronomici, davanti ai negozi e nei manga. Più o meno giovani , indossano calzettoni colorati sotto gonne a sbalzo e bustini colorati dai quali spuntano veli, fiocchi e merletti, con volti truccati con labbra a cuore ed occhioni da cucciola indifesa. Le più fortunate, chiamate IDOL, diventano molto popolari per un periodo più o meno breve. Più in generale entrano in un commercio che coinvolge numeri enormi, stando a metà strada tra il culto, l’idolatria e la pedofilia.

YOKOHAMA – Oggi ho avuto la fortuna di incontrare in Giappone l’amico Federico Longhi impegnato in alcune produzioni giapponesi del Teatro dell’Opera di Roma

KAMAKURA– Il Grande Buddha senza tempio intorno. Dopo che i templi di Kotoku-in in cui era inserito furono ripetutamente distrutti, dal 1495 la statua, fusa nel 1252, è rimasta all’aperto resistendo a tsunami e terremoti. Alta 11,3 metri e pesante 121 tonnellate, la statua di bronzo è visitabile all’interno, ma non nei periodi caldi come questo

HIROSHIMA- Ore 8.15 del 6 agosto 1945: Little Boy cade su Hiroshima. Circa il 90% degli edifici viene raso al suolo e tra le 70.000 e le 80.000 persone muoiono sul colpo. Sono i più “fortunati”, perchè, per i postumi, in totale i morti arriveranno a 200.000, spesso tra atroci sofferenze. Come Shinichi Tetsutani, di tre anni, che stava pedalando sul suo triciclo a 1500 metri dall’epicentro dell’esplosione. Morì la notte stessa implorando: “Acqua, acqua…”. No more Hiroshima.

MIYAJIMA– Il santuario di Itsukushima, eretto sul mare, è dedicato al Dio guardiano del mare. È famoso per la sua spettacolare porta, o torii, color vermiglio che sembra galleggiare sull’acqua. Solo con l’alta marea peró, perchè se si va durante la bassa marea è possibile raggiungerla a piedi camminando sul fondo marino. Costruita nel 1168, è stata ricostruita 8 volte, l’ultima nel 1875. È alta 26 metri , ed i principali pilastri hanno una circonferenza di 10 metri.

KYOTOIl Kiyomizudera è uno dei templi buddhisti più belli del Giappone. Dalla sua terrazza, costruita, come il tempio, in legno senza l’utilizzo di chiodi, si ha una formidabile vista di Kyoto. Sorge sulle acque della cascata Otowa da cui prende il nome. Infatti Kiyomizu-dera significa letteralmente “Tempio dell’acqua pura”.

KYOTO– Tipico risciò trainato da uno shafu. Era momentaneamente bloccato nel traffico della salita che porta ai templi di KIYOMIZUDERA. A 31 gradi e con l’alta umiditá giapponese non è proprio uno scherzo trainarlo con 2/3 persone a bordo. Per soli 5000 yen (31 euro). Dal 1868 il risció è un mezzo molto popolare in Giappone (come in altri paesi asiatici). 

KYOTO-Le si puó incontrare, sfuggenti, vagando la sera per le strade del quartiere di Gion illuminate dal tenue bagliore arancione delle lanterne coi loro motivi a colombe. Le geishe non sono prostituite, ma ragazze che in anni di studio nelle okiya (geisha house) hanno appreso l’arte giapponese di intrattenere. Kyoto è il cuore del mondo giapponese delle geishe. C’è ne sono centinaia nelle tradizionali case da tè, nei ristoranti e nelle case private. Quelle più autentiche si esibiscono per un ristretto numero di clienti e sono iscritte al kenban, una sorta di albo professionale che obbliga le iscritte al rispetto di regole morali ed estetiche molto severe, dall’abbigliamento, al trucco e allo stile di vita. Stanno diminuendo per il diffondersi della cultura occidentale ed il costo delle loro prestazioni. 

KYOTO– Il santuario di Fushimi Inari-Taisha è caratterizzato dal migliaia di torii che segnano il percorso che dal santuario principale, edificato nel 1499, arriva ai 233 metri del santuario interno. I torii sono archi rosso vermiglio, passando sotto i quali si ha una prima forma di purificazione. Sono stati donati da commercianti e artigiani, di cui Inari è patrono (le scritte sono il nome del donatore è la data della donazione). Numerosa, specie vicino alle tombe, l’insolita presenza di statue di volpi (kitsune), considerate messaggeri di Inari, che spesso hanno in bocca piante di riso o chiavi). Il santuario di Fushimi Inari-taisha è stato utilizzato come ambientazione per il film “Memorie di una Geisha” (2005). 

OMAMORI– Nei tanti santuari e templi giapponesi ci sono immancabilmente bancarelle che vendono Omamori, amuleti per ogni ambito della vita: amore, salute, fortuna, viaggi, successo ecc. Gli Omamori per scacciare gli spiriti maligni si chiamano yakuyoke e allontanano ogni forma di male da chi lo possiede. Ne ho fatto scorta. “Non so quanto potere abbia questa casualità assemblata un pó per volta,-c’era scritto nella didascalia di questo quadro di Shimura Kanae esposto al Ninna-ji Temple- ma avendolo mi sento un pó più felice”

KYOTO– La foresta di bambù Sagano di Arashiyama permette di passeggiare per chilometri in sentieri fiancheggiati da infinite file di giganteschi bambù. Il fruscio del vento che li muove è stato giudicato uno dei “100 paesaggi sonori del Giappone” dal Ministero dell’Ambiente giapponese. 

KYOTO– Il bellissimo Kinkaku-ji o Tempio del padiglione d’oro. La pagoda, su tre piani, contiene delle reliquie del Buddha ed è ricoperta di foglie d’oro puro. È circondata da uno stagno a specchio (Kyōko-chi) che accentua il lato Zen del luogo. 

KYOTO–  L’importante santuario shintoista Heian-Jingu. In primo piano un albero cui sono stati legati molti Omikuji, bigliettini di carta con predizioni divine che si comprano all’ingresso del tempio. Se si è fortunati e si trova una benedizione, si arrotola il foglietto e lo si tieni con se, nell’attesa che si realizzi quanto previsto. Se invece si è beccata una maledizione di qualsiasi grado, il bigliettino viene legato ai rami di un vicino albero, come per metterlo in attesa, aspettando che la maledizione si dissolva.

KYOTO– Lo spettacolo luminoso della ipertecnologica stazione di Kyoto. Progettata da HIROSHI HARA è stata completata nel 1997, causando alcune polemiche per le scelte architettoniche poco in linea con la città.

OSAKA – Nel quartiere di Shinsekai due ragazzi di Tokyo posano con il cartello “OSAKA” (almeno così dicono) con dietro il simbolo della città: la torre Tsūtenkaku (letteralmente” Torre che tocca il cielo”). Alta 103 metri, è stata ricostruita nel 1956

OSAKA– Il Castello inaugurato nel 1598 e simbolo della città, fu fatto costruire da Toyotomi Hideyoshi, uno degli artefici della riunificazione del Giappone. L’edificio fu teatro di grandi battaglie e riveste particolare importanza dal punto di vista storico

OSAKA– Il BUNRAKU è il tradizionale teatro dei burattini giapponese, che sono grandi quanto i due terzi di una persona. Li muovono due o tre persone, completamente vestite di nero, che, per dare un’idea della raffinatezza delle rappresentazioni, hanno studiato per decenni prima che potessero muovere solo un piede od una mano del burattino. Il bunraku fu messo in scena per la prima volta a Osaka nel 1684, e nella città c’è il Teatro Nazionale del Bunraku, che, spettacoli a parte, ha un’interessante museo.

OSAKA–  Dal 13 aprile al 13 ottobre 2025 si terrà ad Osaka l’Esposizione Universale EXPO 2025 cui parteciperanno 150 Paesi con una previsione di  oltre 28 milioni di visitatori.

HAKONE– Il lago Ashi è posto in un cratere di origine vulcanica, ad un’altezza di 723 metri. Uno dei motivi di attrazione è che si gode una delle più incantevoli viste dei 3776 metri di altezza del Monte Fuji, che in questo momento non ha il caratteristico cappuccio innevato. “Nella mitologia giapponese il Fuji era la porta dell’aldilà;- scriveva Tiziano Terzani- non a caso il desiderio di ogni giapponese è sempre stato quello di morire con gli occhi rivolti a quella montagna”. 

Arigatō Nihon 

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