fbpx
Teatro

Il black humor di “Arsenico e vecchi merletti” torna a riempire lo Splendor di Aosta

Marilù Prati e Anna Maria Guarnieri in “Arsenico e vecchi merletti”

Da ottant’anni la commedia di Joseph Kesserling “Arsenico e vecchi merletti” conquista gli spettatori di tutto il mondo grazie al suo black humor, la capacità, cioè, di saper far ridere dello spaventevole scoprendone l’inatteso lato comico. Diventata celebre nell’adattamento cinematografico di Frank Capra con Cary Grant, nel 1992 vide debuttare nella regia teatrale un altro grande regista cinematografico: Mario Monicelli. In quella versione interpretava Mortimer l’attore napoletano Geppy Gleijeses, che è stato, a sua volta, il regista dell’adattamento (liberamente ispirato alla regia di Monicelli) che il 27 e 28 novembre è stato portato ad Aosta nell’ambito del cartellone della Saison Culturelle, tornando a riempire il Teatro Splendor dopo le chiusure per il Covid.

Mortimer (Totò Onnis) con le zie Brewster

Protagoniste della commedia sono le attempate sorelle Brewster, Abby (Marilù Prati) e Marta (Anna Maria Guarnieri), molto benvolute per le loro opere di beneficienza e carità nel quartiere di Brooklyn. Con loro abita Teddy (Leandro Amato), un nipote che, in preda a deliri psicotici, crede di essere il Presidente Roosevelt o il Generale Lee, annunciando proclami con squilli di tromba che infastidiscono i vicini ad ogni ora del giorno e della notte e scavando in cantina trincee per affrontare l’assedio di Atlanta della Guerra di Secessione. Il loro “tranquillo” tran tran è scosso dall’arrivo di un altro nipote, Mortimer (Totò Onnis). Impenitente scapolo e scanzonato critico teatrale, torna a casa per annunciare il suo matrimonio con la vicina Julia Stone (Maria Alberta Navello), ma finisce per scoprire un cadavere nascosto in una cassapanca. Si rivela uno dei dodici uomini soli, affittuari delle camere della casa, che le ziette hanno “aiutato” a lasciare la vita con bicchierini di rosolio avvelenati, per, poi, seppellirli in cantina nelle “trincee” scavate da Teddy.

Teddy (Leandro Amato) con Jonathan (Luigi Tabita) con Teddy (Leandro Amato) ed Einstein (Tarcisio Branca)

Come se non bastasse arriva Jonathan (Luigi Tabita), fratello di Mortimer diventato, un efferato pluriomicida i cui lineamenti (che ricordano il Frankestein di Boris Karloff) sono stati rovinati a seguito di numerosi interventi di chirurgia plastica subiti dal dottor Einstein (Tarcisio Branca). Parte a questo punto una girandola di divertenti colpi di scena in cui si inseriscono anche direttori di clinica psichiatrica (Bruno Crucitti), poliziotti con velleità di scrittore (Daniele Biagini) e loro superiori un pò tonti (Francesco Guzzo).

Le sorelle Brewster col nipote Mortimer ed il direttore di clinica psichiatrica (Bruno Crucitti)

Al centro dello svagato gioco omicida si sono rivelate perfettamente a loro agio le sorelle Brewster interpretate da due grandi attrici italiane: Anna Maria Guarnieri e Marilù Prati. Il vero nome di quest’ultima è Maria Luisa Gleijeses. Sorella del regista del lavoro, la Prati ha debuttato con Carlo Cecchi e lavorato con Adriana Asti, Mario Monicelli, Mario Missiroli e, soprattutto, Eduardo De Filippo. Figlia del grande direttore d’orchestra Antonio, Anna Maria Guarnieri, dopo aver fatto parte, dal 1954 al 1963, della Compagnia dei Giovani, dalla fine degli anni Cinquanta ai primi anni Settanta ha conosciuto una enorme popolarità come protagonista di celebri sceneggiati televisivi: da “L’idiota” a “La cittadella”, da “David Copperfield” a “E le stelle stanno a guardare”. Negli anni Novanta ha, poi, interpretato soprattutto i grandi ruoli tragici del teatro di Euripide e Pirandello. Grande Ufficiale ordine del Merito della Repubblica, nel 1994 le è stato conferito il Premio Eleonora Duse e nel 2001 il premio Ugo Betti alla carriera.

Rispondi

Scopri di più da Il blog di Gaetano Lo Presti

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading